A proposito di Rivoluzione
Spesso mi fermo ad osservare le statistiche di accesso a questo blog.
Al di là del dato numerico, mi affascina sempre guardare la provenienza dei contatti, anche se a onor del vero, con tutta la spazzatura che gira in internet, non vorrei fossero dati falsati da spider, spyware o schifezze simili.
Oltre a ciò, è altrettanto stimolante considerare quali sono le frasi che, inserite nei motori di ricerca da qualche navigatore, lo portano poi tra questi post.
Ultimamente ho notato concentrarsi pecentualmente le ricerche intorno alla vicenda degli uomini quadrupedi di un lontano villaggio in Turchia.
Ho invece notato con un certo stupore una certa indifferenza nei confronti dell’anniversario di Chernobyl.
Quello però che più mi ha colpito è stato vedere un giorno di essere stato raggiunto attraverso questa stringa di testo: rivoluzione interiore.
Rivoluzione interiore.
Ok, è stata solo una persona che ha fatto questa ricerca. Intanto però mi basta.
Anche perché non avendo risposte per me, non cerco un pubblico. Mi conforta sentirmi in compagnia di qualcun’altro in cerca della sua personale rivoluzione.
Interiore.
Profonda.
Magari invisibile, ma Copernicana.
Appena terminato “la fine è il mio inizio”. Incredibile lettura. Quanto bene Terzani parla della doppia rivoluzione, e in quante occasioni..
Le mie attuali finanze no lo permetterebbero, ma mi sa tanto che lo prenderò in questi giorni…
osa definisce un rivoluzionario oltre al perseguimento della rivoluzione? Un rivoluzionario è uno di quelli che favoriscono una rivoluzione, che sono più impegnati e più speranzosi cercano di impersonare il cambiamento ogni giorno. Il mondo moderno è così pieno di compromessi e follia che questo non è facile, anche se uno ci prova sinceramente. La rivoluzione non è uno stile di vita e non è una t-shirt. Non è qualcosa che uno accende o spegne. Non è qualcosa cui dedicarsi part-time o a periodi. Ma, oltre a ciò, diventare davvero un rivoluzionario significa, penso, che tu hai sempre una grossa componente che decide del tuo modo di guardare alle cose, di come pensi alle cose, e specialmente di cosa decidi di fare, cercando di offrire il tuo migliore contributo alla rivoluzione. Dunque, di nuovo, cosa è una rivoluzione? La rivoluzione è un accumulo di vittorie conquistate da una popolazione risvegliata che porta a cambi fondamentali nelle strutture che definiscono le relazioni sociali; è il processo di progettazione di nuove relazioni e di implementazione, ed è, anche, il processo di popolazioni che si risvegliano, che si informano, e che si organizzano durante il percorso. La rivoluzione mette fine a vecchie epoche e ne comincia di nuove. La rivoluzione può sostituire la povertà con l’equità , la derisione con il rispetto, l’egoismo antisociale con la solidarietà , l’alienazione con la comunità , l’autoritarismo con l’autogestione, l’omologazione con la diversità , il patriarcato con il femminismo, il razzismo con l’intercomunitarismo, e l’economia dell’avidità e della competizione con l’economia del sostegno mutuo e della cooperazione.