Amnistia

Qualche giorno fa doveva discutersi in Parlamento riguardo all’amnistia da concedere ad un certo numero di detenuti, per alleggerire la gravosa situazione delle carceri italiane.
Al di là del merito della discussione, è stata l’occasione per verificare l’inconsistenza morale e della capacità di assumersi responsabilità da parte della nostra “classe politica”.
L’assenza massiccia dei membri del Parlamento ha reso impossibile il procedere dell’amnistia. C’era più o meno la metà dei firmatari della proposta.
Poveri, i nostri parlamentari non potevano essere in aula, era lunedì mattina, presto presto (ore 11, mi pare). E loro erano sulla neve ad abbronzarsi.
Quanto li paghiamo? Tanto. E uno potrebbe giustificare stipendi così alti a compensazione delle immani responsabilità che si assumono.
Ma se le assumono?
Non mi pare.
Guardiamo il rispetto che ha avuto santoro per il suo elettorato, e per la nostra Nazione, che lo ha mandato al Parlamento Europeo. Ha piantato baracca e burattini per tornare a fare le sue tirate in tv.

Ok. Dopo la rivoluzione i parlamentari devono obbligatoriamente partecipare a tutte le sedute, solo assenze per giusta causa. E lo stipendio sarà come quello di un dipendente privato. Magari pure un po’ di più, ma nulla di che.