cultura

Sul Corriere di oggi leggo un articolo di Carlo Vulpio (l’accesso al link è riservato agli utenti registrati al sito), che riporta in primo piano le vicende tortuose dei Sassi di Matera e del loro recupero.
Vengono raccontate brevemente le tristi vicende in cui la vittima è un patrimonio culturale comune, dilapidato ancora una volta per la mancanza di cultura della gente che ha potere, o della sua invasiva brama di denaro (ma poi, tanto, non si finisce tuti per morire, ricchi e potenti compresi?)
Palazzi del Seicento deturpati da torri in cemento armato per installare l’ascensore, il giardino di un convento sventrato, alberi secolari abbattuti per scavare un posteggio, lasciato poi incompiuto per l’enorme quantità di reperti rinvenuti durante i lavori.
Considerare la possibilità di una svolta. Svoltare alle volte significa decidere che ci si deve fermare, lasciare che le cose rimangano come una cultura di secoli precedente ha deciso che fossero.