Preludio notturno #2
Ormai è tardi: ore 2310, inizio registrato di questo post.
Tra poco sarà meglio cha vada a dormire. Dopo aver passato questa serata inutile, sterile.
Passata a vedere senza guardare pagine elettroniche: qualche caso umano, qualche schermaglia tra opposte fazioni, pochi video di mille anni fa.
Avrei dovuto fare mille cose, lasciare scorrere numerosi pensieri: ora mi accorgo che mi mancano pure le parole. Non tanto le parole per esprimere un pensiero: mi mancano proprio i sinonimi, gli abbellimenti. Una lingua che si sterilizza, che si atrofizza.
Atrofia, qualcosa che ha a che fare con il non nutrimento, se non erro.
Allenamento, forse si tratta solo di tornare ad allenare la mente. Quotidiana-mente.
Un flash: Perugia, poco oltre l’arco dal quale siamo entrati nel centro storico, forse questa primavera. Pioveva: Perugia e Todi le abbiamo sempre viste con la pioggia.
La strada in discesa, palazzi e costruzioni di un periodo incerto, collocabile comunque in un’epoca di degrado.
A Todi abbiamo presto tant’acqua, eravamo senza ombrello, e mi sentivo in colpa per averlo lasciato in macchina.
Fermi, al riparo nel portale della chiesa, ove giace sepolto Jacopone.
Non scorderò.