Il tramonto degli uomini rossi

Leggo oggi sui quotidiani on-line: scoperta la tribù degli uomini rossi, che vivono nella foresta amazzonica, isolati dal mondo e dall’uomo occidentale, con cui non sarebbero mai venuti a contatto.
Ci sono delle immagini, a corredo della notizia.
Una in particolare mi affascina: dall’alto dell’aereo che vola su sperse capanne, piccoli piccoli uomini guardano in alto, turbati, minacciosi, terrorizzati, alla luce radente e calda di un sole che indulge verso il tramonto.
Che sia il tramonto della loro civiltà? Che quel misterioso dio volante e malvagio porti la loro fine?
Potrebbe essere. Ma mi auguro vivamente di no.
Qual’è la scelta giusta? Lasciarli vivere nel loro isolamento, scevri da ogni contatto col mondo occidentale. La storia ci mostra mille altri casi di civiltà, o anche solo di piccoli gruppi di uomini devastati dell’essere entrati in contatto con gruppi che si ponevano l’obiettivo di portare il progresso. I risultati? Sempre disastrosi.
Allora, questi uomini rossi, lasciamoli vivere nella loro dorata isola naturale. Lasciamogli credere che il mondo sia il loro piccolo e semplice accampamento, e che fuori di esso non ci sia nulla di interessante che valga il rischio di un viaggio misterioso.
Lasciamoli alla luce di quel sole al tramonto, convinti che quello strano uccello non sia altro che un incubo di una sera.