Grazia a Bompressi

Leggo stasera dal Corriere della Sera.
Qualcuno cortesemente mi spieghi questa questione della grazia.
Vorrei capire perché ad una persona riconosciuta come mandante dell’omocidio di un rappresentante dello Stato, si deve riconoscere la grazia.
E tutti che si accapigliano, perché ad essere contro la grazia un politico fa la figura dell’incivile, sembra che sia complice di un pedofilo.
Idem per quell’altgro, sofri.
Allora, o ci si fida dei processi oppure no. Se ci si fida, e ci si deve fidare, allora se sei condannato ti fai i tuoi begli anni di galera, senza stare a scomodare presidenti e ministri.
Ora, il ministro dice che per sofri è una questione di salute. Sarà, ma Mario Rossi, ladro di galline, in galera ci è morto di cirrosi.
La verità è che in Italia la politica la fa da padrona. E non è una politica nobile, fondata su principi alti e solenni. È la politica delle convenienze, delle connivenze, delle mani che si lavano a vicenda. È la politica del ministero a me e del sottosegretario a te.
È la politica che ha messo un velo sopra le indagini sulla strage del Cermis pur di avere in Italia quell’altra delinquende della baraldini, soggetta a simpatie politiche come i due citati sopra.