Madre Terra

La questione sta a cuore a molti, mi pare: a Andrea, Eleonora, Tottoi
Si parla di rapporti sullo stato di salute del pianeta e di prospettive future, di possibilità  di sopravvivenza. Si cerca di capire quanta verità  ci sia in questi rapporti, e a quanti interessi sconfessarli e perché.

Premetto che neppure io ho letto il rapporto del WWF e neppure andrà a leggerlo. Più che altro perché non riuscirei a fidarmi fino in fondo della fonte. E quindi leggerei prevenuto. Ma poi: cosa mi cambierebbe leggerlo? Che il pianeta sia nella merda lo capisco anche senza sciropparmi 2000 pagine in inglese piene di grafici e dati rilevati da improbabili comitati scientifici.
Al di là  delle differenti opinioni, di chi sostiene imminente la catastrofe e chi è indefessamente ottimista, rimane il fatto che, in ogni caso un minimo di buon senso porta a tenere dei comportamenti appropriati. Riciclare, non sprecare acqua o energia e cose simili. Che sono comunque gli unici comportamenti che possiamo tenere, e che possono quietarci la coscienza nel momento in cui fossimo convinti che il WWF abbia ragione. Purtroppo molto di più non possiamo fare.
Tuttavia sarebbe già  molto, sarebbe davvero una gran cosa se ciascuna persona del pianeta cominciasse a tenere comportamenti ecologicamente compatibili. Su vasta scala potrebbe portare a risultati non trascurabili.
Mi viene a questo punto però da essere pessimista. E mi viene il sospetto che comunque non sarebbe abbastanza. Perché comunque c’è una cosa che l’uomo ha inventato e che l’uomo ha posto come divinità  suprema cui tutto sacrificare. Il denaro. Nella sua incarnazione del Profitto, il denaro riesce a sputtanare tutte le migliori intenzioni di intere comunità , fottute dalla brama di profitto di piccole lobby. Ma questa è un mio personale pessimismo.
Per quanto io possa usare con accortezza l’energia a mia disposizione, non sprechi acqua, faccia una raccolta attenta e differenziata dei rifiuti, arriva poi il giorno in cui il potentato Petrolieri+Costruttori d’Armi comincia una guerra, ossia da il via ad un immenso ed inutile spreco di ogni tipo di risorsa con il solo scopo di aumentare il proprio profitto.

Tornando nel merito, sono andato a vedere il sito dell’Istituto Bruno Leoni: e non mi ha fatto una grande impressione. Mi pare un po’ troppo invaso da un liberismo becero e miope, assai poco calato nella realtà. Mi sa un po’ troppo di “chissenefrega se per produrre sfruttiamo i bimbi cinesi, se poi alla fine il profitto è maggiore…”
In una notizia in prima pagina L’istituto si pronuncia favorevole al nucleare. E mi domando se lo facciano basandosi su nozioni scientifiche o su possibilità  di profitto….

L’uomo occidentale, giunto molto lontano sul percorso dell’ evoluzione scientifica, si è in finale trovato nella possibilità  materiale di porre fine totale definitiva a se stesso, a tutte le altre forme di vita e all’esistenza del pianeta stesso inteso come sistema vivente. Un punto così lontano si è raggiunto inseguendo il mito della ricchezza, non più intesa come benessere per tutti, ma come abbondanza a discapito di altri.
Ecco perchè ora la via della sopravvivenza passa obbligatoriamente per un totale ripensamento profondo dell’animo umano, dell’essere uomo. Ancora una volta il passaggio obbligato è la rivoluzione interiore. Che non sta ne in rapporti del WWF, né sui gommoni di Greenpeace, ne nelle parole dell’Istituto Bruno Leoni.
Sta dentro ognuno di noi.