Nonostante tutto,

nonostante tutto non basta amare una persona per non farle del male.
Mi sfugge se ciò dipenda dal fatto di non amare abbastanza, o di amare troppo la propria immagine di persona che ama.
Che cosa offusca gli occhi e i sensi per far si che le persone che più vorremmo vicine, più si allontanano?
L’abitudine, forse, il dare troppo per scontato, per dovuto. Un’atrofia dell’attenzione, del vero sentire, del vero amare.
Poi tutto si complica, ogni parola perde il suo senso originario per trovarne uno, alle orecchie di chi ascolta, assai più contorto, direzione opposta all’intenzione. Ma totalmente logico, effettivamente evincibile. Impossibile parlare di incomprensione: solo di diversa comprensione, diverso intendimento. Non cambia nulla, in effetti, stessa sequenza di sguardi stonati, di telefonate su toni diversi. Di frasi che inaspettate per difesa graffiano. Graffiano troppo, in profondità. Graffiano volutamente?
Nonostante tutto non basta amare.
Sbatto la testa contro il muro e mi ripeto: non basta amare.
Storpio.