Liberarsi dalla paura #2
Liberarsi dalla paura per – finalmente – vivere.
Sciogliere quelle catene che – indotte o create da noi – ci legano ed impediscono la nostra crescita.
Liberare il proprio animo, lasciarlo libero di espandersi fino a trovare la sua proprria dimensione, la sua estensione.
Scrollarsi di dosso quella paura indotta dai potenti, terrori che lasciano a loro il campo di agire in nome solo dei loro interessi.
Dimenticarsi di tutto e non temere più il nostro vicino, il popolo confinante.
Decidere consapevolmente di uscire da un circolo vizioso autoalimentato e decidere di rimettersi a pensare – autonomamente – per decidere la propria sorte.
Due popoli che si temono stanno dando vita ad una ennesima guerra, e il terrore li rende ancor più ciechi, ancor più violenti.
Ma la paura dell’altro è una costruzione dei governanti, alimentata sapientemente dai propagandisti. Abili a risvegliare le ataviche forze animali insite nell’uomo.
Finita la Guerra Fredda rischiavamo di non aver più paura
Si è già sentito dire che interesse dei potenti del mondo è quello di mantenere un clima teso, se non addirittura di terrore nella popolazione.
Questo permetterebbe loro di ottenere una maggior legittimazione, poteri speciali per difendersi da un nemico occulto ma temibile, ma poi sostanzialmente usare questo largo potere – e questo inconsapevole consenso – per perseguire i propri interessi economici, ormai di scala internazionale.
Far vivere nel terrore sarebbe dunque una strategia di controllo sulle persone.
Quanto poco sappiamo di quello che pochi decidono sulle nostre teste.