Rileggendo Terzani

Non ho molto tempo per leggere, ultimamente.
Male.
Sto leggendo Buonanotte, Signor Lenin, di Tiziano Terzani.
Terzani stava discendendo il fiume Amur, che segnava il confine tra l’Urss e la Repubblica Popolare Cinese, quando avvenne il tentato colpo di stato in Unione Sovietica.
Il libro racconta il viaggio di Terzani attraverso una terra immensa, letargica, composita: una terra che assiste quasi indifferente al crollo di quel fenomeno che l’ha tenuta insieme per settant’anni. Parla di gente che quasi non si accorge del cambiamento che avviene, forse troppi metri sopra le proprie teste. Parla di gente che dopo settant’anni di politica reale a tutti i costi, non fa altro che gettarsi nel suo diametrale opposto, un capitalismo senza scrupolo alcuno.