Quattro Luglio Duemilatre, ore 22 e 21

“eccomi qui, al mio tavolo, mentre alle spalle sto lasciando giusto in questi giorni gli anni più belli, mentre lascio trieste e gli anni dell’università dell’appartamento vissuto con gli amici, e amici è dir poco…
trieste è una signora all’antica, appena la conosci ti sembra fredda e distaccata, sembra voler tenere le distanze da te che l’hai appena conosciuta…ma quando cominci a passare del tempo con lei ti accorgi delle sue tenerezze, delle mille attenzioni che ti riserva. diviene docile e amabile, è capace di darti pomeriggi di splendida libertà, albe di travolgente passione, e la passione è anche un po’ soffrire… sono dolci sofferenze, dolci come le onde del mare quando non soffia il vento. mi lascio alle spalle le notti di vita passate con gli amici a festeggiare un giorno qualunque, e tirare mattino per vedere il viso del nuovo giorno
mi lascio alle spalle sei anni vissuti libero di piangere di dolore e di urlare per gioie piccole come stelle di rugiada sei anni passati con le persone più splendide che la vita ha voluto regalarmi, persone cui devo la vita che sorride ho la fortuna di aver vissuto questi sei anni, e di averne fatto tesoro per gli anni che verranno…”