Smantelliamo la nostra cultura
Trovo questa sera un articolo del corriere della sera dove si riporta l’intenzione, espressa dal vicesindaco di Milano, di cominciare a togliere il pavè dalle strade della città . Non è altro che l’ennesima dimostrazione di quanto gente sia pronta a distruggere la propria ed altrui storia, in nome di una male intesa idea di progresso.
Sostituire il classico pavè milanese con un bitume qualunque significa togliere personalità alla città , vuol dire rendere Milano più anonima, togliere un pezzo della sua storia.
Progresso per l’uomo che svolta vuol dire riconoscere il valore della storia, dell’identità di una città . Sarà necessario andare più piano con l’auto? Pazienza, guadagneremo un niente percentuale in meno.
Credo che l’amministrazione comunale si possa inventare qualcosa di meglio per far quadrare il bilancio se è a corto di risorse.
I centri cittadini si stanno dimostrando inadeguati a reggere l’impatto di un traffico sempre più intenso. La soluzione è togliere il traffico dal centro, non adottare queste risoluzioni-toppa che non servono a niente.
Rendiamo il trasporto pubblico una vera alternativa, eliminiamo le auto dal centro storico delle città . Torneremo a vedere la gente che passeggia, o che cammina veloce per andare a concludere affari. Incontreremo persone in autobus, incroceremo storie, vite. Torneremo ad essere una comunità .
Avevo lasciato il seguente messaggio al Comune di Milano. E ho ricevuto la susseguente risposta:
Sostituire il classico pavè milanese con un bitume qualunque significa
togliere personalità alla città , vuol dire rendere Milano più anonima, togliere un pezzo della sua storia.
Progresso per l’uomo che svolta vuol dire riconoscere il valore della
storia, dell’identità di una città . Sarà necessario andare più piano con l’auto?
Pazienza, guadagneremo un niente percentuale in meno.
Credo che l’amministrazione comunale si possa inventare qualcosa di meglio
per far quadrare il bilancio se è a corto di risorse.
I centri cittadini si stanno dimostrando inadeguati a reggere l’impatto di un traffico sempre più intenso. La soluzione è togliere il traffico dal centro, non adottare queste risoluzioni-toppa che non servono a niente.
Rendiamo il trasporto pubblico una vera alternativa, eliminiamo le auto dal centro storico delle città . Torneremo a vedere la gente che passeggia, o
che cammina veloce per andare a concludere affari. Incontreremo persone in
autobus, incroceremo storie, vite. Torneremo ad essere una comunità .
Segue la risposta:
Gentile Signore/a,
certamente l’Amministrazione Comunale non si
è mai posta l’obiettivo di spersonalizzare la città e di stravolgere la
storia. Al contrario, in tutti gli interventi che ha effettuato in questi
anni è stata molto attenta a conservare l’identitià , in sintonia anche con
i suggerimenti e le prescrizioni della stessa Sovrintendenza ai Beni
Ambientali ed Architettonici.
Rimuovere la pavimentazione lastricata in alcune strade periferiche, che
peraltro provoca inquinamento acustico e difficoltà alla circolazione, non
significa cancellare la storia di Milano. Infatti nel centro storico, ricco
di palazzi monumentali e di richiami alla città romanica, le carreggiate
conserveranno gli stessi materiali nel rispetto – appunto – degli eventi,
delle tradizioni, della cultura che nel tempo hanno caratterizzato la
nostra metropoli e ne hanno delineato i tratti più significativi.
La politica avviata dal Comune negli ultimi anni ha permesso di ridurre in
maniera sensibile il traffico nella cerchia dei Navigli, portandolo ad
indici di gran lunga inferiori rispetto al periodo della chiusura attuata
dalle precedenti Amministrazioni.
Sono convinto che vi siano ulteriori margini di miglioramento, possibili
attraverso la realizzazione di progetti già pronti ed in attesa di ricevere
il beneplacito delle forze politiche di Palazzo Marino.
L’alternativa all’auto, ovviamente, è il trasporto pubblico, che l’attuale
governo della città ha implementato attraverso la realizzazione di nuove
metrotranvie, il prolungamento delle linee metropolitane esistenti e il
finanziamento della nuova linea 5, i cui lavori verranno appaltati nel 2006
per avere inizio nell’anno successivo.
Purtroppo, oggi, le difficoltà maggiorni non sono legate alla progettazione
delle grandi opere, ma piuttosto al reperimento delle risorse, sempre più
scarse ed inadeguate alla programmazione e allo sviluppo di una città che
vuole ritagliarsi una propria immagine nel panorama nazionale ed europeo.
Cordiali saluti.
Prof.
Giorgio Goggi