In Limine
Godi se il vento ch’entra nel pomario
vi rimena l’ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.
Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell’eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.
Un rovello è di qua dall’erto muro.
Se procedi t’imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l’ho pregato,- ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine!
Eugenio Montale
|che è come dire: sulla soglia|
Contemporaneamente un ingresso, un inizio.
Comunque un limite – e una teoria del limite sarebbe tutta da scrivere –
Da qualche parte si andrà , una volta varcata questa soglia.
Si troveranno percorsi alternativi, nuove soglie, forse vie d’uscita.
Mille porte, infinite possibilità.
Ad ogni passo una possibile svolta.
Considera la possibilità della svolta.
Think turns.
Ho letto che il verso
“brucia ancora
una grana di zucchero nel guscio
delle tue palpebre”
è tra i più misteriosi di montale. Eppure non mi sembra così ermetico. Non si riferisce forse alla dolcezza dei ricordi di Irma?
montale è così, sotto un verso comprensibile può racchiudere universi interi inarrivabili.
se riesci, e ti interessa, recupera questo libro
Eugenio Montale, Poesie a cura di Angelo Marchese, collana Scrittori italiani di ieri e di oggi – guida alla lettura e all’analisi critica dei testi letterari; ed Arnoldo Mondadori Scuola.
analisi di lieve taglio semiotico molto utili per approfondire il nostro…