300
Il film sulla battaglia delle Termopili, tratto da una graphic novel di Frank Miller.
Decisamente intenso, visionario.
Guardatelo e poi ne riparliamo
considera la possibilità di una svolta
Il film sulla battaglia delle Termopili, tratto da una graphic novel di Frank Miller.
Decisamente intenso, visionario.
Guardatelo e poi ne riparliamo
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caro Think ti riposto quello che ho già detto all’amico Kuka del blog Lieve:
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non ho letto il fumetto di Miller, quindi il mio giudizio è condizionato da questo semplice fatto.
probabilmente il film è molto fedele allo spirito dell’opera e solo questo credo sia il metro di giudizio valido.
che non si tratti di un’opera storica è evidente.
a me però non è piaciuto per nulla. intanto perché come al solito ci si scandalizza a vuoto per la violenza, mentre di opere eccellenti paradossalmente molto più “vere” e molto più violente nel dipingere la violenza della realtà ce ne sono di sin troppo sconosciute, come il “Labirinto del Fauno” di Guillermo del Toro, i cui personaggi (fauno incluso) sono più veri e umani dei palestratissimi spartani di Snyder.
quello che davvero non mi è piaciuto è che fondamentalmente ho avuto la sensazione di essere di fronte a una pubblicità di profumo o di uno stilista lunga decine di minuti invece dei soliti 30-45-60 sec.
tutto troppo artefatto e irreale, a partire dai colori tanto anticati da essere fighetti, dal sangue e dallo sporco così “precisini” da sembrare più puliti del pulito.
i corpi mutilati che hanno meno sangue di una zucchina (confrontare con l’assedio e le battaglie di Giovanna d’Arco o Bravehart,prego… ma anche il vecchio John Boorman di Excalibur andrebbe bene) e che quando cadono a terra sono “sporcati” ad arte da un fango e un sudore troppo finti.
tutti uguali come dei calciatori da spot Nike questi spartani.
ma probabilmente era tutto nella penna del grande Miller.
non mi aspettavo un film storico, ma nemmeno una pagliacciata da videoclip fighetto e fashion. in confronto alla regia persino Serse diventa un modello di rude virilità boscaiola.
io purtroppo appartengo a quel genere di spettatore un po’ stanco del cinema da videoclip MTV o troppo influenzato dalla pubblicità .
il punto è che della pubblicità non si copia quello che è o potrebbe essere davvero interessante, per es. i meccanismi narrativi, le metafore, le suggestioni, il modo di costruire una storia, ma solo la vuota perfezione formale (visiva): corpi pulitini, anatomie perfette, colori ipersaturi, dettagli ultra incisi, movimenti di camera e la convinzione che basti un buon impatto visivo e un ritmo da videoclip per far dimenticare una trama infantile e una sceneggiatura da kindergarten.
anzi, sono ingiusto con i bambini: la loro fantasia è di solito più bella e autentica di tanto cinema.
insomma trovo questo modo di fare cinema (300, Aeon Flux, UltraViolet, blade, i seguiti di Matrix e altri….) originale e nuovo come la faccia di Pippo Baudo.
già persino lo Zatoichi di Kitano – pur giustamente premiato a Berlino – inclinava pericolosamente su queste tentazioni, ma almeno la trama e la storia, oltre che gli interpreti, erano di sostanza.
la moglie di Leonida era penosa, in certi momenti era quasi come la Bellucci, specialmente durante lo stupro: persino un pezzo di manzo crudo sarebbe stato più coinvolto.
Serse era una macchietta da Zelig.
solo Leonida sembrava genuino, ma anche qui ce ne corre…..
l’ennesima dimostrazione che per portare la magia del fumetto nel cinema devi essere Fellini o Kubrik, o poco meno.
un film secondo me che non vale la metà del biglietto.
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Allora, fatto salvo il fatto che il gusto è assolutamente libero e personale, voglio solo aggiungere un paio di notazioni.
L’episodio della battaglia delle Termopili così come viene narrato nel film è molto fedele al racconto che abbiamo nelle Storie di Erodoto. Davvero fedele: persino in alcune battute dei pesonaggi. È lo stesso Erodoto ad esempio che cita il motto d’animo di uno spartano “Combatteremo al buio” in risposta a chi affermava che le frecce dei Persiani avrebbero oscurato il cielo. Gli Immortali, la guardia imperiale di Serse, sono in Erodoto; il fatto che i Trecento spartani fossero la guardia personale del re di Sparta, e che fossero scelti tra coloro che avevano figli maschi, affichè la loro famiglia non dovesse esinguersi con la loro morte, anche questo è un dato citato da Erodoto. E via dicendo.
Che poi anche Erodoto sia spesso e volentieri fantasioso, di questo possiamo discuterne, ma mi preme sottolienare che tante trovate del film non sono invenzioni di MIller. Se sono invezioni, hanno in ogni caso i loro millenni di storia.
Una voce attendibile mi ha fatto notare che le uniche vere incongruenze storiche del film sono il fatto che all’epoca di Serse gli elefanti non facevano ancora parte dell’esercito persiano, e che i rinoceronti non sono mai stati addomesticati, e tentomeno utilizzati in un esercito.
Di certo c’è stata una certa libertà nella rappresentazione, nel visual di tutto il film. Una cifra stilistica che immagino sia stata presa in diretta dal fumetto di Miller. Però a me il risultato è piaciuto: è visionario, è molto più stimolante ed appagante dal mio punto di vista che una vera e fedele ricostruzione storica. Per me è molto più finto il Colosseo del “Gladiatore”, ma non per la mancata fedeltà storica, quanto per il fatto che è talmente patinato che non mi rende assolutamente l’idea di quello che doveva essere realmente l’atmosfera che ci si respirava.
“300” ha anche un bel tono di narrazione, quello che io chiamo tono epico – ma questo è un giudizio personale.
Ok, posso darti atto che la recitazione della moglie di Leonida fosse naif, ma per me è un dato che si sfuma fino a perdere importanza.