C’era una volta lo Shuttle

Ora che è sull’orlo della pensione, non posso non ricordare che quando ero bambino era un oggetto splendido e misterioso, un giocattolo che aveva un amico e che rappresentava il massimo della tecnologia, il non plus ultra dei sogni avventurosi che si facevano, guardando con gli occhi lucidi questo bianco velivolo con la pancia nera, tenuto un po’ in altro con la mano destra, poco davanti al viso, rigorosamente con il muso inclinato verso il cielo,  e con le labbra arrotondate da un soffio sottile e potente, il turbinare di quei motori a getto che erano in grado di portare in alto, oltre le stelle la fantasia di un bambino.

C’era una volta lo Shuttle – Wired.it.