Quale guerra?
Incontri. Grazie ad un nuovo lettore di queste pagine, ho scoperto il suo blog, decisamente intenso: Square.
Tra gli altri, ho trovato diversi post sulla questione dell’uso del fosforo bianco in Iraq, da parte delle truppe americane.
Mi chiedo che senso abbia che l’uomo abbia creato delle convenzioni per regolamentare la barbarie della guerra, se poi vengono del tutto ignorate.
E al di là dell’assoluta inutilità esistenziale della guerra, mi chiedo se abbia un senso che le parti in lotta (o una delle due) possano essere riconosciute come moralmente ineccepibili. C’è una possibilità di una condotta maggiormente morale all’interno di un vuoto di moralita quale la guerra?
Forse no, non c’è possibilità . Ma, ragionando al contrario, non c’è nulla che giustifichi un accanimento, un ricorso ad una immoralità scellerata, con la scusante che “tanto si è in guerra”.
D’accordissimo. Non c’è moralità in guerra, ogni convenzione non è che un orribile invenzione creata apposta per continuare ad ammazzare dandosi una parvenza di moralità . E nascono parole assurde: come arma intelligente. Aberrante.
Tutto il team di Square, anche se ognuno in maniera diversa, è fortemente favorevole alla pace, a perseguire l’utopia della Pace.
Però è sacrosanto difendere le proprie convenzione (io sono e sarò pacifista senza se e senza ma) senza bugie. Per questo, anche se è una questione vecchia, è giusto che oguno parli del fosforo bianco, e del lavoro approssimativo e, temo, di parte, svolto da Rai News: non è così che si semina la pace. La menzogna non è utile…
“mi chiedo se abbia un senso che le parti in lotta ( o una delle due) possano essere riconosciute come moralmente ineccepibili”
Parole sante.
un ultima cosa: presto pubblicheremo (forse già oggi) un nuovo pezzo sul fosforo bianco. Credo l’ultimo. Te lo invio in anteprima. C’è molto materiale. E’ una raccolta di post dell’ottimo Wellington: è giusto che ognuno abbia a dispoisizione tutto il materiale per da solo commentare. E farsi un’idea.
All’interno ogni documento.
ora te lo mando.